|
|
||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||
Associazione
Culturale e Casa Editrice - Via San Costanzo, 8
80073 Capri Italy - Email info@oebalus.org |
|||||||||||||||||||
Venerdi
22 ottobre 1999 alle ore 18,30 |
Giorgio
MANCINI è ordinario di Storia e Filosofia presso il Liceo-Ginnasio
Statale "Vittorio Emanuele II" di Napoli. Si dedica allo studio della
storia locale napoletana con un particolare interesse rivolto anche
alle problematiche ambientali e territoriali. In questo senso, all'interno
della sua produzione scientifica, si ricorda il volume Sepeithos.
Misterioso Sebeto (Napoli 1989) che recupera e ripropone all'attenzione
la tradizione e gli aspetti storico-ambientali dell'antico fiume napoletano.
Relativamente alla Rivoluzione del 1799 si ricorda il suo recente
Alla ricerca della memoria negata (Istituto Italiano per gli
Studi Filosofici, Napoli 1999). |
La
partecipazione di Capri a quel notevole, ancorché effimero, fatto storico
quale fu la Rivoluzione Partenopea del 1799 non è misurabile solo in
virtù della vicinanza geografica dell'isola al principale scenario della
rivolta (Napoli) né per aver dato i natali a uno dei maggiori animatori
e martiri del moto quale fu il medico Gennaro Arcucci.
A Capri non giunse semplicemente l'eco di un evento epocale ispirato all'Illuminismo francese, attirato dalla grande rivoluzione del 1789, teso al superamento dei regimi monarchici assolutisti: l'isola assisté, sia pur per poco, a un vero e proprio processo di "republicanizzazione", allo scioglimento delle istituzioni regal-borboniche, all'elevazione sul suo territorio dell'"albero della libertà", all'immediato e drastico processo di normalizzazione controrivoluzionaria. Fra gli aspetti più significativi e peculiari del rapporto di Capri con la Rivoluzione Partenopea vi fu il ruolo delle autorità ecclesiastiche locali e, in special modo, del vescovo di Capri Nicola Saverio Gamboni, simpatizzante non poco per gli ideali e le ragioni dei rivoluzionari. |