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Conoscere Capri 3
Studi e materiali per la storia di Capri

Capri 2005, 224 pagine, 62 ill., € 15,00
ISBN 88-89097-05-1


 

Riassunti degli interventi

Francesco Maria Guadagno - L’isola di Capri: geologia, morfologia e rischio da frana tra salvaguardia dell’ambiente e turismo (pp. 11-29).
L’isola di Capri è caratterizzata da un assetto geostrutturale estremamente complesso rappresentabile, in maniera schematica, dalla sovrapposizione tettonica di due unità strutturali. L’evoluzione tettonica è stata causa di un locale elevato grado di tettonizzazione degli ammassi che presentano caratteristiche strutturali non omogenee nei vari settori dell’Isola. Questa complessa struttura geologica ha indotto caratteristiche specifiche degli ammassi le quali hanno determinato lo sviluppo di forme morfologiche che sono da considerarsi morfotipiche. Ne scaturisce una complessiva condizione di monumentalità dell’ambiente geologico-fisico che deve essere salvaguardato attraverso la consapevolezza di coloro che vivono l’Isola o la visitano.
Giuliana Boenzi - Ancora sulla protostoria dell’isola di Capri (pp. 31-43).
Nell’articolo si presentano i dati provenienti dalla campagna di ricognizioni condotta nei territori dei Comuni di Capri e Anacapri nel 2001 che hanno permesso di meglio delineare modalità e tempi della frequentazione e dell’occupazione di diverse aree del territorio caprese.
Eduard Schullze - Panoramica della geografia e delle antichità di Capri (pp. 45-87).
Il saggio si articola in due parti distinte. Della geografia di Capri tratta la prima, nella quale ampio spazio è riservato a questioni di natura geomorfologica, come ad esempio il fenomeno, che interessa Capri al pari di altre zone costiere della Campania, dell’innalzamento e abbassamento del suolo rispetto al livello del mare. A temi di ‘antichità capresi’ ritenuti di particolare interesse è dedicata invece la seconda parte del saggio, nella quale, dopo aver discusso diffusamente, tra le altre cose, dell’origine del nome dell’Isola e di certe sue località (in particolare l’area di Matrumania o Matromania), si commentano alcune fonti, latine e greche, pertinenti aspetti e momenti diversi della storia antica di Capri.
Eduardo Federico - Felci e toponomastica caprese (Grotta delle Felci, Filietto, Follicara, Fuorlovado). Per una storia linguistica di Capri antica (pp. 89-115).
La nota formula un’ipotesi complessiva circa l’origine di quattro microtoponimi isolani, due capresi (Grotta delle Felci, Fuorlovado) e due anacapresi (Filietto, Follicara). Caratterizzati da suffissi latini collettivi come -etum e -arium, che fanno riferimento alla presenza marcata di un elemento caratterizzante, si ipotizza la loro origine dal latino filex (= «felce»): essi farebbero variamente riferimento a grandi felceti che evidentemente caratterizzarono un tempo le zone ancora indiziate con nomi che richiamano proprio la presenza delle felci. Nel caso di Fuorlovado, considerato il frutto di una ‘etimologia popolare’ moderna, si valorizza la forma locale F¶lu¶r¶ spiegata in base a un originario *Filicaria/*Filivaria, nel senso di «zona piena di felci». Una riflessione sui tempi e le modalità della diffusione della lingua e dei toponimi latini sull’Isola porta a concludere che i toponimi in questione hanno avuto un’origine tardo-antica se non alto-medioevale.
Marilou Esposito - Tra vigne, orti e giardini. Il paesaggio agrario di Capri (pp. 117-145).
Partendo dalla precisazione del concetto di paesaggio e dalle categorie di analisi di questo, si esaminano i caratteri distintivi del paesaggio di Capri e il rapporto tra l’ambiente naturale e le forme che esso assume nel lungo processo di antropizzazione. Il paesaggio agrario è descritto nei suoi elementi fondamentali, come si evidenziano ad uno sguardo d’insieme. La seconda parte è dedicata all’analisi storica e socio-economica dei fattori che hanno determinato l’aspetto e l’evoluzione del paesaggio agrario, sottolineando i momenti e i soggetti che in misura maggiore hanno contribuito alla sua conformazione e gli elementi di permanenza e di memoria.
Salvatore Borà - I fortini francesi di Anacapri (pp. 147-163).
Attraverso le mappe, le cartografie e le dichiarazioni di personaggi testimoni degli avvenimenti storici avvenuti sull’Isola tra il 1806 e il 1808, l’autore documenta come i Fortini di Orrico, Campitiello e Pino sono stati costruiti dai Francesi dopo l’occupazione dell’Isola e la sconfitta degli Inglesi.
Michail Talalay - Capri in russo (pp. 165-173).
In epoca sovietica la ‘Capri russa’ veniva chiaramente presentata in linea con l’ideologia imperante, alla caduta della quale divenne possibile un approccio nuovo, non condizionato dalla censura. Nuove possibilità di interpretazione sono apparse quando è stato reso accessibile agli studiosi il carteggio, prima segreto, fra Lenin e Gor’kij, come pure quello fra Gor’kij e Bogdanov. Nei ultimi dieci anni in Russia hanno visto la luce una serie di nuovi studi: i saggi di I. Revjakina (La Capri russa. 1907-1914 e Šaljapin e Gor’kij. Un doppio ritratto nell’interno caprese); i due album, dedicati ai pittori Falileev e Gorbatov; le pubblicazioni dell’Istituto Internazionale ‘Bogdanov’; l’antologia delle testimonianze dei viaggiatori russi nel Golfo (Russi celebri a Napoli, a cura di Kara-Murza), diversi saggi sui cosiddetti russi ‘bianchi’ ed altro.
Raffaele Mastroianni - Attilio Lembo e Capri. Immagini di un diffile amore (pp. 175-185).
L’articolo per la natura stessa dell’autore, amico del pittore e appassionato d’arte, non può essere considerato un contributo critico all’opera artistica di Lembo. Si tratta piuttosto di una riflessione su Attilio fatta, molto da vicino, da chi lo segue da tempo con affetto e ammirazione. Di un interrogarsi, da parte di un attento osservatore, sui motivi che rendono vuoti e struggenti certi paesaggi e poco serene certe marine. Un ritratto realizzato con affetto che si sofferma sulle asperità del carattere dell’uomo e sulle sue insoddisfazioni sullo stato dell’Isola. Sulle critiche che troppi fingono di non ascoltare stringendo Attilio in un abbraccio affettuoso, che rischia di soffocare un contributo artistico e sociale, una denuncia che dovrebbe indurre, chi davvero ama Capri, a una severa riflessione.
Recensioni
V. Fiorelli, Una esperienza religiosa periferica. I monasteri di madre Serafina di Dio da Capri alla terraferma (Giuliana Boccadamo) p. 187
Pompei, Capri e la Penisola Sorrentina. Atti del quinto ciclo di conferenze di geologia, storia e archeologia, a cura di F. Senatore (Maurizio Bugno) p. 191
M. Cetti Serbelloni, Cinquant’anni di turismo a Capri. La sacralità dell’immagine e del suo territorio (Guido Borà) p. 196
C. Knight, L’avvocato di Tiberio. La tormentata esistenza e la quasi tragica morte di Thomas Spencer Jerome (Eduardo Federico) p. 200
M. Böhmig, Capri: mito e realtà nelle culture dell’Europa centrale e orientale (Martina Valcastelli) p. 206