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Associazione Culturale e Casa Editrice  -  Via San Costanzo, 8   80073 Capri   Italy  -  Email info@oebalus.org




Conoscere Capri 4
Studi e materiali per la storia di Capri

Capri 2006, 192 pagine, 50 ill., € 15,00
ISBN 88-89097-06-X


 

Riassunti degli interventi

Marco Sacchi, Flavia Molisso - I fondali del Golfo di Napoli. Morfologia e sedimentazione recente (pp. 11-27).
Nuovi dati batimetrici acquisiti con moderni ecoscandagli multifascio (multibeam), insieme a circa 2.000 km di profili sismoacustici di alta risoluzione ed oltre 380 campionature del fondo mare, effettuate nel quadro di un progetto di cartografia geologica in scala 1:50.000 della zona costiera della Campania, hanno consentito, negli ultimi anni, di ricostruire con grande dettaglio la morfologia e l’evoluzione geologica recente del Golfo di Napoli. La batimetria digitale, restituita sotto forma di rilievo a luci ed ombre, ha fornito nuove preziose informazioni sulla morfologia del margine continentale della Campania che mostra nel suo insieme una forte interazione tra processi tettonici, vulcanici e sedimentari durante il Quaternario. La morfologia dei fondali mette in evidenza la complessità del sistema di valli sottomarine che dissecano la scarpata continentale del Golfo di Napoli tra circa 250 m. e 1.000 m. di profondità e che formano una fitto reticolo di canali tributari minori, in collegamento con gli assi vallivi principali: i canyon Dohrn e Magnaghi.
Alessandro Caporella, Claudio Giardino, Giorgio Trojsi - L’ossidiana di Capri tra archeologia e archeometria (pp. 29-41).
Durante il Neolitico, la posizione geografica di Capri, ha permesso all’Isola di svolgere un ruolo importante nella diffusione dell’ossidiana. È stato possibile, grazie a ritrovamenti archeologici effettuati nel secolo scorso e durante le ricognizioni di superficie condotte negli ultimi anni, delineare un quadro insediamentale dell’Isola durante questo periodo. Numerosi reperti di materiale fittile e di ossidiana sono stati rinvenuti nella Grotta delle Felci, nella penisoletta di Campetiello e nel fondo Le Parate. Lo studio archeometrico delle ossidiane, mediante metodologia scientifica non distruttiva (XRF), ha permesso di risalire alle probabili fonti di approvvigionamento (presenti nel Mediterraneo), ipotizzando anche le possibili attività di scambio e rotte commerciali.
Amalia Galdi - L’isola e il suo santo. Il culto medievale di san Costanzo a Capri (pp. 43-65).
Il culto dei santi, già dai primi secoli cristiani, è terreno privilegiato per indagare il rapporto dei fedeli con il soprannaturale e il suo immaginario; ma la storia dei culti è anche storia delle comunità che la esprimono, con i loro valori, rappresentazioni mentali, poteri ed equilibri sociali; come per la devozione per san Costanzo di Capri, coerente in molti caratteri con altre testimonianze cultuali della Campania altomedievale. Attestata soprattutto da due testi agiografici, i Sermones de virtute e de transito, oggetto di studi locali con forti tratti apologetici ma anche di lavori di più ampio respiro, essa presenta ancora oggi diversi punti oscuri, analizzati dall’A. e inseriti in un contesto storiografico e interpretativo più ampio. L’incertezza sulla biografia del santo e la necessità di non sovrapporre il piano agiografico a quello storico tout court non escludono però una devozione antica e storicamente documentata.
Vincenzo Esposito - Di mare e di terra. Antropologia della festa e del culto di san Costanzo a Capri (pp. 67-85).
La festa di san Costanzo, a Capri, si presenta come un interessante e complesso rituale di costruzione e rappresentazione culturale dell’identità sociale. In esso, grazie al confluire di simboli legati tanto alla ‘cultura del mare’ che a quella ‘della terra’, gli abitanti danno vita ad una interessantissima performance culturale nella quale, grazie alla presentazione simultanea di materiali eterogenei – leggende e racconti di fondazione di culto, immagini pittoriche raffiguranti i miracoli del santo, frammenti agiografici – la comunità, per così dire, si costringe, grazie anche alla ostentazione di comportamenti rituali tradizionali, a ripiegarsi su se tessa per riflettere sulle relazioni, sui significati, sui codici, sui ruoli, sulle condizioni, sulla struttura sociali e sulle regole che governano la città e l’isola tutta di Capri, sullo sfondo dei suoi rapporti con la terra ferma e delle altre isole del Golfo di Napoli.
Elena Canadelli - Ernst Haeckel a Capri. Viaggio di un naturalista tedesco in Italia (pp. 87-97).
Tra il 1859 e il 1860 lo zoologo tedesco Ernst Haeckel (1834-1919), fervente divulgatore della teoria dell’evoluzione di Charles Darwin, intraprese un lungo viaggio in Italia, diretto nel Golfo di Messina per partecipare a una spedizione di zoologia marina. Prima di arrivare in Sicilia Haeckel fece tappa a Firenze, Roma, Napoli e Capri, dove si trattenne tutto l’agosto del 1859. Qui, affascinato dalla magia dell’Isola, il venticinquenne tralasciò gli studi naturalistici per trascorrere intere giornate immerso nella natura a dipingerne le bellezze, abbandonandosi al sogno di diventare un pittore paesaggista. Gli imponenti faraglioni, sublimi per la loro maestosità, il sole nitido del Mediterraneo, il mare di un blu intenso e il cielo luminoso solcato raramente dalle nuvole fecero del soggiorno di Haeckel a Capri il più bello del suo viaggio italiano.
Nabil Pulita, Michail Talalay - Da San Pietroburgo a Capri: il pittore Michele Ogranovitsch (pp. 99-107).
È una storia che ha avuto come matrice l’attrazione emanata dall’isola azzurra. Michele Ogranovitsch, nato il 5 luglio 1878 a San Pietroburgo, presto manifestò le sue qualità nella città natale. L’esprit d’artista si evidenziò nell’ambiente scolastico e non sfuggì al classico tour per l’Europa. Attratto dalla fama di Capri, giunge sull’Isola: l’albergo Belvedere & Tre Re diventa presto il suo atelier. La passione per la pittura si intreccia con una nuova passione: Laura Petagna, bella caprese, figlia dei proprietari. Ogranovitsch si prodiga anche in altri impegni artistici per conto di musei russi ed inizia a collaborare come scenografo per i teatri Bolscioj e San Carlo. A Capri l’artista lavorò e dipinse per molti anni, operoso anche come litografo. Nella seconda guerra mondiale, con il periodo a Capri dell’occupazione alleata, dichiarata l’Isola un Rest Camp per i reduci di guerra, il pittore non disdegnerà di disegnare sui giubbotti degli aviatori inglesi e americani ritratti di volti di donne. Muore a Capri l’11 ottobre 1945.
Felice Senatore - Umberto Zanotti Bianco e gli esuli russi di Capri (pp. 109-115).
Umberto Zanotti Bianco, noto soprattutto per il suo impegno meridionalista e le battaglie in difesa del patrimonio culturale italiano, agli inizi del XX secolo si occupò con grande attenzione anche dei problemi dei popoli europei, e in particolare del popolo russo. In occasione del terremoto di Messina del 1908 dovette entrare in contatto con Maksim Gor’kij, esule a Capri in seguito alla fallita rivoluzione del 1905, e a partire dal 1913 frequentò assiduamente gli esuli russi che a Capri si erano raccolti intorno al grande scrittore: per venire favorire lo scambio culturale tra russi e italiani fondò una biblioteca italo-russa. L’esperimento diede buoni frutti e nacquero altre forme di collaborazione, come una collana di opuscoli economici bilingui sulle varie questioni nazionali, nonché la proposta di far dichiarare la Certosa di Capri monumento nazionale e sede di un museo etnografico italo-russo. Il ritorno in Russia di Gor’kij, e poi degli altri esuli, indebolì il progetto culturale nato intorno alla biblioteca, ma Umberto Zanotti Bianco continuò a interessarsi del popolo russo: nel 1922 si recò a portare soccorso agli abitanti dell’U.R.S.S. colpiti da una grave carestia.
Simone Guagnelli - «Nessuno vuole mettere radici nella triste e nauseante realtà!». Due lettere inedite di Zanotti-Bianco a Lozina-Lozinskij (pp. 117-131).
Nel presente lavoro vengono pubblicate per la prima volta due lettere inedite di Umberto Zanotti Bianco allo scrittore russo Aleksej Lozina-Lozinskij (morto suicida nel 1916), traduttore di Baudelaire e Lorenzo Stecchetti, autore di almeno 5 volumi di poesie e di un interessante libro di schizzi impressionistici su Capri e Napoli. Le lettere, analizzate e interpolate con quelle intercorse tra i due e un altro scrittore russo che visse per diverso tempo a Capri, Aleksej Zolotarëv, rappresentano l’ennesimo tassello di quel mosaico culturale che ha profondamente unito l’Italia e la Russia nel corso del Novecento e confermano la passione e l’instancabile impegno di Zanotti Bianco in favore delle nazioni oppresse dell’Europa.
Renato Esposito - L’ombra oscura della luce blu. Capri e le radici del nazismo (pp. 133-147).
Leni Riefenstahl, la vestale del Reich, alla fine della sua lunghissima e tormentata vita rivive nella sua Isola delle Favole la sua utopia estetica. Veit Harlan e Kristina Söderbaum, la coppia più famosa del cinema di Goebbels, scelgono Capri come esilio dorato. Helmut Weiss e Hans Heinz Ewers due dandies capresi, esteti della leggerezza e dell’orrido. Il genio di Arnold Böcklin identifica Capri come la Tod-Insel, l’isola dei morti o del ritorno. La ricerca di una luce primordiale di Karl Wilhelm Diefenbach diventa nelle opere del suo allievo più fedele, Fidus, l’affermazione del superuomo tedesco che sogna un passato remoto e lotta la modernizzazione e il progresso.
Andreas Haukland - Corrispondenza estiva da Anacapri. La piccola meravigliosa isola per la quale hanno combattuto nei secoli tutti i popoli del mondo (pp. 149-155).
L’articolo di Andreas Haukland si può dividere in tre parti: Anacapri e il suo territorio, la storia del luogo, la festa di sant’Antonio. Scritto nel primo dopoguerra, apprendiamo che già allora arrivavano sull’Isola frotte di turisti, ma pochi salivano su ad Anacapri. Saltano agli occhi le vivaci descrizioni dei sentieri, i giardini, la Grotta Azzurra, il mare, i tramonti, il Golfo. Nella seconda parte abbiamo gli accenni storici dai Pelasgi ai Romani, Saraceni e Normanni e poi la presa di Capri da parte di Murat. La sconfitta di Hudson Lowe, il carceriere di Napoleone a Sant’Elena. Infine, la descrizione della festa di sant’Antonio anticipa quella fatta da Axel Munthe nel suo libro. L’uscita del santo, la sequela di fedeli in corteo, la banda musicale, i fuochi d’artificio. Poi il concerto serale seguito dallo spettacolo pirotecnico, chiudendo con l’immagine degli Anacapresi che sazi di colori luci e frastuoni si incamminano verso casa nella notte tranquilla.
Giovanni Muscettola et alii - Stagionalità dell’umore in Italia: il ruolo della latitudine e dei fattori socioculturali. Il caso di Capri (pp. 157-165).
Si tratta della traduzione italiana di un articolo di vari studiosi italiani apparso originariamente sulla rivista scientifica «Journal of Affective Disorders». Il tema è costituito dai disturbi dell’umore in Italia in rapporto alle stagioni e l’analisi, basata su un questionario, riguarda anche l’isola di Capri che costituisce un campione da cui furono selezionati 500 soggetti. Dall’analisi emerge come dato l’alta diffusione a Capri della sofferenza nella stagione estiva. I fattori sociali possono essere responsabili di ciò. Considerato l’alto grado di cambiamenti delle attività diurne durante l’estate a Capri, era prevedibile una forte pressione sugli abitanti. Il risultato può indicare che i fattori stressanti (per esempio, l’aumento di impegni lavorativi) possono rappresentare una concausa nell’indurre squilibrio nell’ambiente fisico.

Recensioni
S. Sonnentag, Guida letteraria di Capri (Carmelina Fiorentino)
F. Mangone, Capri e gli architetti (Alberto White)
S. Di Liello, Il castello Barbarossa di Anacapri (Angela Corolla)