Riassunti degli interventi
Marco Amitrano, Filippo Barattolo, Marina D’Alessandro,
Maurizio Fedi, Bartolomeo Garofalo
La Grotta del Pisco di Anacapri (pp. 11-27).
L’isola di Capri è caratterizzata da un gran numero di grotte,
alcune delle quali sono state utilizzate dall’uomo nel corso del
tempo con diversa finalità. Fra le tante cavità poste lungo
i versanti dell’isola questo articolo intende illustrare la Grotta
del Pisco, situata nel Comune di Anacapri: la sua posizione rispetto al
livello del mare fa supporre sua utilizzazione in passato una da parte
dell’uomo; ciò è confermato dal ritrovamento di alcuni
reperti, attribuibili all’Eneolitico, nel corso di ricognizioni
effettuate nella grotta a partire dal 1941. Attraverso un rilevamento
topografico sono stati dedotti gli elementi morfologici principali della
grotta nonché gli aspetti salienti della sua evoluzione; è
stata inoltre applicata la tecnica georadar, un tipo di indagine geofisica
non invasiva, al fine di stimare lo spessore del deposito che ha riempito
parzialmente la grotta e oggi ricopre buona parte del piano di calpestio.
I dati sulla Grotta del Pisco offrono una documentazione completa utile
per eventuali futuri studi archeologici.
Rosaria
Ciardiello
Abitare a Capri in età romana: il complesso residenziale di Gradola
(pp. 29-45).
Il complesso architettonico di Gradola, posto al di sopra della nota Grotta
Azzurra ed esplorato dal 1883 in maniera non sistematica, è stato
oggetto di due interventi condotti dalla Soprintendenza Archeologica delle
Province di Napoli e Caserta: nel 1983 un’opera di intenso diserbo
nell’area sistemata a pineta, nell’ultimo tratto della strada
carrabile, ha consentito di conoscere meglio le strutture più occidentali;
nel 1998 sono stati condotti veri e propri saggi di scavo a seguito dei
quali sono emerse interessanti strutture che lasciano immaginare un complesso
residenziale di grandi dimensioni aperto a mare e che hanno confermato
l’importanza e la ricchezza della struttura.
Eduardo Federico
Un paradiso tra le fontane e la selva (Acquaviva, Marucella, Truglio,
Campo di Pisco-Vallanova, Gasto)(pp. 47-69).
Si delinea un quadro topografico-toponomastico dell’area di Capri
che va da Marucella a Gasto, un’area in cui si alternano sorgive
(Marucella, Acquaviva, Truglio), piane agricole (Campo di Pisco-Vallanova),
un castagneto (Gasto). Nel riproporre ed esaminare microtoponimi oramai
scomparsi dall’uso (Pezzaforte, Vignola, Capaccio, vicinale Campodipisco),
si ha l’occasione per fare il punto sull’origine etimologica
di microtoponimi quali Marucella, Truglio, Vallanova, Gasto e Le saittere.
Ne emerge ancor più nettamente un quadro fondato sulla dialettica
campagna/bosco, acque buone/acque cattive, cultura/incultura.
Michail
Talalay
Cartoline da Capri. Dall’isola all’Impero Russo (pp. 71-77).
Nella Russia sovietica l’immagine dell’irraggiungibile isola
di Capri poteva essere percepita attraverso le tante cartoline che, spedite
da Capri al tempo dell’Impero russo, si trovavano nei negozi di
Leningrado. L’articolo recupera alcune di queste cartoline offrendo
un documento inedito che da un lato conferma le nostre conoscenze sull’ambiente
turistico della Capri degli inizi del Novecento, dall’altro fa luce
sulla percezione dell’isola da parte del turismo elitario russo
prima della Rivoluzione.
Maura
Cetti Serbelloni
Capri 2000-2006: che cosa dicono le statistiche del turismo (pp. 79-99).
Pur nella ormai tradizionale assenza di strategie di sviluppo, la crescita
turistica di Capri sembra destinata a proseguire: negli ultimi sei anni
sono aumentati sia gli esercizi ricettivi sia il movimento turistico.
Due le principali novità: la comparsa sull’isola della ricettività
complementare e la ripresa del turismo internazionale, che cresce più
di quello italiano e rappresenta una quota sempre maggiore degli arrivi
e delle presenze soprattutto negli alberghi di alto stellaggio. Prevalentemente
per effetto del turismo pendolare cresce però anche il movimento
portuale, che nel 2005 ha sfiorato i cinque milioni di persone con medie
giornaliere nei mesi estivi francamente preoccupanti. Capri sembra dunque
ancora la stessa, o quasi. E viene voglia di dire che va bene così,
anche se qualche dubbio sui connotati e sulla qualità del ‘paradigma’
caprese ancora rimane.
Maurizio
Gnerre
Jakob von Uexlüll e Capri (pp. 101-117).
Jakob von Uexküll (1864-1944) è stato un grande biologo estone
che ha operato a livello internazionale, principalmente in Germania. La
sua originale prospettiva sulla vita degli esseri viventi, e in particolare
su quelli marini, lo ha portato ad avviare fin dai primi anni del Novecento
tematiche ecologiche ed etologiche. Fu maestro di Konrad Lorenz e amico
di personalità del mondo intellettuale europeo come Rilke e Benjamin.
Fu il fondatore della prospettiva bio-semiologica sulle forme comunicative
esterne e interne degli organismi viventi. Tale prospettiva ha assunto
un rilievo crescente nel corso degli ultimi decenni nell’ambito
della semiotica e anche, di riflesso, nell’antropologia. Fin dagli
anni ’20 frequentò Capri dove trascorse alcuni lunghi periodi
e divenne amico di Axel Munthe. Morì e fu sepolto sull’isola
nel 1944.
Dieter
Richter
Il colera a Napoli nel 1884 e la vita a Capri in quarantena (pp. 119-151).
Si presenta in traduzione italiana un documento inedito, scritto originariamente
in Tedesco, relativo alla vita dell’isola di Capri durante i mesi
di ‘quarantena’ imposti dalle autorità per fronteggiare
l’epidemia di colera (settembre-novembre 1884). Si tratta di una
memoria, lasciata nel libro delle firme degli ospiti dell’hotel
Pagano, dell’imprenditore viennese Eduard Fischer von Röslerstamm
(1839-1904). È uno spaccato, acuto e divertente, della vita sociale
dell’isola di fronte alla paura del contagio, una paura che accentua
la ‘chiusura’ della comunità locale, ne ingrandisce
la grettezza culturale e provoca le perplessità dell’ospite
austriaco che vede nell’imposizione della ‘quarantena’
un atto di miopia politica ed economica.
Recensioni
C.
Fiorentino, Norman Douglas e i Cerio: note da un’amicizia
(Anna Maria Palombi Cataldi)
E. Kawamura, Alberghi storici dell’isola di Capri (Guido
Borà)
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