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Associazione
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Ernesto Mazzetti
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Napoli fine Novecento (Einaudi, Torino 1997), ultimo lavoro di
Francesco Barbagallo, ordinario di Storia contemporanea all'Università
"Federico II" di Napoli, attraverso un quadro sintetico ma mai privo di
oggettivi riferimenti, si presenta come un'opera di «storiografia
civile» mirata, nel caso specifico, a ricostruire la storia
di Napoli nei discussi decenni Settanta ed Ottanta di questo secolo: emerge
dall'opera un quadro particolarmente fosco in cui l'esercizio politico
è quasi del tutto soffocato da continui "giri d'affari", da politiche
perverse ed illecite connivenze. Prendendo spunto dall'opera, l'oggetto
specifico dell'intervento di Barbagallo sarà il periodo compreso
fra il dopo-terremoto ed il crollo di un particolare sistema di potere
sul finire degli anni Ottanta.
Questo offrirà l'occasione per un tentativo di riflessione ed analisi della società caprese nel "decennio d'oro" (Relazioni di Mario Massa e Pasquale Calvino). Quanto le politiche avviate e realizzate in "terraferma" hanno inciso sulla vita economica politica e sociale dell'Isola di Capri? Ha quest'ultima rappresentato, non per la prima volta nella sua storia, una dimensione "marginale" o addirittura separata dalla realtà in atto a poche miglia da essa? Cosa hanno significato per Capri i "mitici" anni Ottanta? É in quegli anni Capri un'"isola felice"? L'incontro in questo senso, assumendo gli anni Ottanta come nuovo "oggetto" storiografico della storia dell'Isola, vuole essere un primo tentativo di valutazione in termini esclusivamente storici di un decennio che pure vede Capri soggetta a notevoli trasformazioni del tessuto socio-economico e del territorio. Quanto hanno inciso le politiche avviate e realizzate a livello nazionale negli anni Ottanta sulla vita economica, politica e sociale dell'Isola di Capri? Ha quest'ultima costituito, non per la prima volta nella sua storia, una dimensione "marginale" o addirittura separata dalle realtà in atto nella vicina terraferma? |