I ricorrenti proclami separatisti provenienti dal Nord, a cui fanno
eco, con toni altrettanto retorici, proclami di indipendenza del
Meridione, costituiscono oggigiorno gli aspetti più appariscenti
del problematico rapporto e del difficile equilibrio, sempre auspicato
ma mai evidentemente raggiunto, fra il Nord ed il Sud d'Italia.
Il "contrasto" fra Nord
e Sud, sia pur alimentato da motivi politici e da interessi economici
divergenti, non fa a meno, ancora oggi, di esprimersi con l'uso
di "luoghi comuni", di idee prefabbricate che, se nei primi decenni
di questo secolo venivano tratti dal repertorio del più becero,
ma allora "scientifico" razzismo («il Mezzogiorno è
la palla di piombo...»; «i meridionali sono biologicamente
degli esseri inferiori»), oggi pure persistono in forme sia
pur diverse, ma altrettanto disorientanti e perniciose
("Nord produttivo"-"Sud assistito"; "Nord sfruttatore"-"Sud sfruttato
etc.).
Intanto ai proclami separatisti
segue una serie di dubbi, avvertiti qua e là come sterili
provocazioni o con qualche più o meno lieve senso di smarrimento:
"L'Italia è destinata a morire?" e, soprattutto: "Può
il Sud farcela da solo?".
Davanti a questi grossi
interrogativi, ad evitare lo scivolamento verso posizioni altrettanto
retoriche e reazionarie, conviene in primo luogo riacquisire il
carattere storico della "questione meridionale", determinarne le
tappe, conoscerne le "radici" non senza evidenziare la notevole
discontinuità che nel tempo hanno acquisito i suoi termini
di impostazione.
Nell'incontro si discuterà
anche dei rischi reali di una frattura fra Nord e Sud, dei motivi
della polemica anti-meridionalista e delle possibili soluzioni per
superare la crisi (autosviluppo, formazione scolastica di alto livello,
eliminazione della clientela e dei fenomeni mafiosi).
La riacquisizione storica
del problema va nel senso di un superamento dei tanti "luoghi comuni",
di cui un certo linguaggio politico più volte si avvale,
ed all'avvicinarsi alla "questione" in termini critici e non semplicemente
emozionali.
