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Associazione
Culturale e Casa Editrice - Via San Costanzo, 8
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Sabato
11 maggio 2002 alle ore 17,30 |
La nostra epoca è caratterizzata da una domanda sempre crescente di etica. Ogni aspetto delle nostra vita quotidiana ne è permeato, dal campo della economia e della finanza a quello delle tecnologie e della medicina. Diverse cause sono riconducibili a questo fenomeno: la complessità della vita contemporanea che sollecita l’individuazione di codici di comportamento adeguati; il crepuscolo delle narrazioni ideologiche e del relativo bagaglio di ideali e di certezze; la crisi delle credenze comuni che mettono in discussone i criteri di definizione del bene e del male. Sullo sfondo c’è la decadenza dell’idea dello stato come fulcro della vita di ogni individuo e l’esaltazione dell’efficienza del mercato che espone a variabilità e incertezze. Possono le cosiddette etiche applicate (la bioetica, l’etica dell’ambiente, l’etica degli affari), essere un’alternativa convincente al “vuoto lasciato dagli Assoluti astratti della modernità”? |
Giuseppe Ferraro è docente di Filosofia presso il Dipartimento di Filosofia “A. Aliotta” dell’Università di Napoli “Federico II” e al “Philosophisches Seminar” della Ludwigs Universitaet di Freiburg in Germania, è autore di studi di fenomenolgia, leopardiani e nietzscheiani; ha pubblicato tra l’altro “La verità dell'Europa”, “La filosofia spiegata ai bambini” e “Filosofia in carcere”, di questi ultimi l’uno è espressione di un’esperienza didattica svolta in un paesino “a rischio” della provincia di Caserta e l’altro di un’esperienza di didattica dei sentimenti tenuto tra i ragazzi del carcere minorile di Nisida. È attualmente impegnato anche a Roma specificamente sull’educazione ai sentimenti. |