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Associazione
Culturale e Casa Editrice - Via San Costanzo, 8
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Sabato
25 gennaio 2003 ore 17,00
Centro Congressi - Vico Sella Orta, Capri LA FLESSIBILITA' DEL LAVORO La flessibilità vista dal lato dell'imprenditore e dal lato dei lavoratori, con individuazione delle forme già attuate e delle prospettive future Relatore Prof. Fabio Mazziotti Ordinario di Diritto del lavoro, Facoltà di Giurisprudenza, Università "Federico II" di Napoli |
Il
passaggio dal fordismo al postfordismo ha determinato una profonda trasformazione
delle modalità di impiego del lavoro. Il fenomeno è stato ulteriormente
accentuato dalla rivoluzione informatica che, pur realizzando un notevole
progresso nelle modalità della produzione, ha comunque modificato profondamente
l'attività produttive e quella di lavoro. In particolare ha consentito
e consente la massima mobilità del capitale con lo spostamento della
localizzazione delle attività produttive e del lavoro nei paesi a più
basso costo non solo lavorativo, ma anche fiscale e finanziario.
Nei paesi a capitalismo avanzato i fenomeni sopraindicati hanno determinato un allargarsi della sfera dei contratti atipici e quindi della flessibilità del lavoro in rispondenza a precise esigenze aziendali. Se ne è derivato un aumento dei livelli occupazionali come in Inghilterra o negli USA, ne è conseguita anche una preoccupante precarietà del lavoro con la formazione di una massa di lavoratori poveri il cui reddito lavorativo è poco al di sopra del salario minimo o di cittadinanza laddove è stato istituito. Ne consegue la necessità di una diversa organizzazione della produzione e l'individuazione della pluralità ed eterogeneità dei lavori cui adeguare la tutela sia nei confronti delle imprese datrici di lavoro, sia sotto il profilo previdenziale, con la riforma delle forme di tutela, da quella contro la disoccupazione a quella pensionistica. |