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Associazione
Culturale e Casa Editrice - Via San Costanzo, 8
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Sabato
8 marzo 2003 alle ore 17,30 |
La
concezione e gli strumenti della guerra contemporanea permettono
ancora l’utilizzazione della teoria cristiana della guerra giusta
elaborata da Agostino e successivamente da Tommaso d’Aquino? L’uso
dei micidiali sistemi d’arma non causa forse danni irreversibili
le cui conseguenze si prolungano anche dopo la fine ufficiale delle
guerre? E perché la guerra non vuole più pronunciare soltanto il
proprio nome preferendo aggettivi rassicuranti: pulita, chirurgica,
antiterroristica o pretendendo di autodefinirsi operazione di polizia
internazionale o di ingerenza umanitaria? |
Sergio Tanzarella è associato di Storia della Chiesa presso la Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale. Fa parte del consiglio di direzione di Rassegna di Teologia e del consiglio scientifico di Satyagraha il metodo non violento per trascendere i conflitti e costruire la Pace. Ha recentemente pubblicato “La purificazione della memoria. Il compito della storia tra oblio e revisionismi”, EDB, Bologna 2001; mentre sono in stampa: “Un diritto dimenticato della Pacem in terris”, in Rivista di Teologia Morale 33 (2003) 37-45; D. Abignente - S. Tanzarella (edd.), “Tra Cristo e Gandhi. L’insegnamento di Lanza del Vasto alle radici della nonviolenza”, San Paolo, Cinisello Balsamo 2003; “Dalle guerre senza nome alla profezia del perdono”, in La fatica della Pace. Pacem in terris ieri e oggi, EDB, Bologna 2003. |