Fino al 1874
l’unica via di comunicazione tra Capri e Anacapri, era la cosiddetta Scala
Fenicia.
Si tratta di un ripido tracciato
con gradini originariamente tagliati nella roccia che parte da Marina
Grande, nei pressi di Palazzo a Mare, e, inerpicandosi lungo il costone
roccioso, supera un dislivello di circa m 200 fino ad arrivare alla rupe
di Capodimonte ad Anacapri, nei pressi di Villa San Michele, dove si apriva
la porta medievale di accesso alla cittadina. Incerta è la sua datazione.
Lo strano appellativo (scala fenicia)
non deve essere messo in relazione con una reale presenza fenicia sull’isola,
che tuttora non trova alcun fondamento. L’aggettivo «fenicia» è probabilmente
da attribuire a quella esasperata tendenza degli eruditi sette-ottocenteschi,
in particolare napoletani, a riconoscere ai Fenici una presenza nel Mediterraneo
anteriore ai Greci e ad attribuire a queste genti orientali tutte le realtà
(nomi di luogo o reperti archeologici, come appunto la scala caprese)
ritenute in qualche modo pre-greche.
Il più recente restauro della scala
risale al 1998.
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