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"CAPRILABORATORIO"
 
Intervista a Graziella Lonardi, operatrice culturale, organizzatrice del "Premio Malaparte"

Graziella Lonardi, operatrice culturale non solo a Capri, ma che a Capri ha dedicato, nell'arco della sua lunga attività, tante energie e moltissima passione. Ricordiamo, tra le tante manifestazioni da lei organizzate sull'Isola, la rassegna "Devianze" negli anni '70, la rassegna teatrale "Sipario sull'Isola" negli anni '80 e tante altre manifestazioni ed iniziative. Il "Premio Malaparte", che si svolge regolarmente da vari anni a settembre, è sicuramente la manifestazione da lei organizzata più rappresentativa e conosciuta. Alla base di tutta questa intensa attività sembra esserci una filosofia tesa alla rivalutazione dell'Isola quale centro di produzione culturale ed artistica. È questo il suo obiettivo?
     Lonardi - E' indispensabile ricordare, innanzitutto, che tutto ciò che ho fatto a Capri e per Capri, insieme all'Associazione Amici di Capri, è stato fatto semplicemente con amore, con l'unico scopo di far rivivere Capri quale luogo di meditazione e di ispirazione. Capri è una musa per chi scrive, per i poeti, per gli artisti. Questo magico luogo invoglia, chiunque vi venga, a riflettere su se stessi, sul proprio essere più profondo. Tutto l'operato degli Amici di Capri si è sempre mosso verso l'esaltazione di questo ruolo dell'Isola.
Quindi il suo tentativo è anche quello di creare a Capri un abbinamento, già vincente in altre località come Spoleto, tra turismo e cultura. Un binomio che, se attuato, potrebbe contrastare l'attuale tendenza ad un costante appiattimento dell'identità dell'Isola e ad una sua fruizione sempre più consumistica?
     Lonardi - A Capri, attualmente, non si fa né buon turismo né buona cultura. Capri, come poche altre località, non può essere concepita solamente come un luogo di villeggiatura, essendo questo posto un luogo dell'anima, dove chi viene dovrebbe cercare qualcosa che non esiste in altri posti. Ricordiamo che, agli inizi del '900, quando ancora non era di moda il bagno di mare, si veniva a Capri spinti da motivazioni ben diverse da quelle attuali. E perché mai Tiberio scelse quest'isola da cui governò l'Impero? Oggi, purtroppo, troppa gente viene a Capri senza sapere cosa sia quest'isola. Per contrastare la tendenza all'appiattimento, Capri deve riacquistare la sua vocazione di laboratorio artistico e culturale. Partendo da questa convinzione abbiamo organizzato, negli anni, iniziative che hanno portato artisti e letterati a creare, produrre o sperimentare sull'Isola. La rassegna teatrale "Sipario sull'Isola", per esempio, fu organizzata d'inverno insieme al compianto Maurizio Calvaruso e si dimostrò vincente la scelta di Capri e della stagione per una rassegna di monologhi teatrali che in un altro posto o in una grande città si sarebbe dispersa. Capri d'inverno, invece, offre maggiore concentrazione ed è più intima e raccolta, facendo acquistare, a questo tipo di iniziative, una più precisa e netta identità. La stessa filosofia sta alla base del "Premio Malaparte": infatti con questo premio non si vuole semplicemente premiare uno scrittore o un poeta, si vuole, invece, invogliarli a tornare sull'Isola per scrivere e creare qui. Manuel Puig ha dedicato un suo libro agli Amici di Capri proprio perché è stato a Capri d'inverno e Le Carré ha intenzione di trovare una casa sull'Isola.
La sua attività si è sempre basata sulla volontà personale o su quella di un associazione quale gli Amici di Capri. Questo non denota, forse, una necessità di un rapporto diverso con gli Enti Locali con le Amministrazioni Comunali?
     Lonardi - A Capri ho sempre trovato una grande collaborazione, ma è sempre stata una collaborazione singola. Gli Amici di Capri sono sempre stati aiutati dalla popolazione locale che ha partecipato, anche attivamente, alle nostre iniziative. Ricordo, in tal senso, la partecipazione dei giovani studenti capresi alla serate di "Sipario sull'Isola"...
… lei, però, sta parlando di una manifestazione che non si svolge più. "Sipario sull'Isola" e tante altre iniziative hanno avuto, purtroppo, vita breve. Cosa c'è dietro a questa mancanza di continuità?
     Lonardi - Lei ha toccato il punto dolente. Queste manifestazioni, inizialmente, si basano sullo sforzo e sull'entusiasmo dei singoli. Dopo dovrebbero subentrare le Istituzioni. La burocrazia, invece, blocca tutto, a livello locale, regionale e centrale. Vorrei sottolineare, però, che queste difficoltà si superano anche facendo vivere Capri d'inverno. Molti personaggi potrebbero venirvi, ma c'è bisogno di elaborare ed attuare un programma serio di iniziative, non megalomani, ma ben organizzate ed adatte all'Isola.
Perché mai altre località, frequentate da personaggi dell'arte e della cultura, sono riuscite a coinvolgere questi personaggi nell'organizzazione di rassegne, festiva! e manifestazioni d'arte, mentre Capri sembra distratta verso i numerosissimi nomi eccellenti che la frequentano e addirittura sembra creare difficoltà a chi vuole operare?
     Lonardi - All'inizio si è citata Spoleto come esempio. Questa cittadina vive tutto l'anno ed anche dopo il famoso Festival c'è sempre qualcosa che vive e si crea. Tutti gli spole tini sono coinvolti in questo e così Spoleto è diventata, negli anni, non solo una tappa obbligata della cultura internazionale, ma è riuscita ad attirare una serie di interessi politici che hanno deciso di sostenere questa città. Anche i capresi dovrebbero capire che il futuro di Capri è quello di far diventare quest'Isola un grande laboratorio internazionale di cultura ed arte. Se si farà questa scelta, anche su Capri, forse, potrebbero convergere questi interessi.
Nell'ultimo libro di Raffaele La Capria Capri e non più Capri vi è un diffuso senso di melanconia verso qualcosa di perduto irrimediabilmente. Anche lei che frequenta quest'isola da tanti anni avverte questo sentimento verso un luogo che sembra aver perduto una sua identità?
     Lonardi - Il sentimento di melanconia non è solo verso Capri, ma è generale.. Capri dovrebbe riuscire ad estraniarsi da ciò che sta succedendo nel resto del mondo conservando, gelosamente, una sua identità. E quest'Isola può farlo perché è un luogo con una natura unica, bella ed aspra, che custodisce una magia. I capresi hanno l'arduo compito di preservare l'Isola da chi ha già creato tanti danni e rovine fuori da Capri.
Questa Capri cosi particolare ed unica è già stata intaccata da un degrado inesorabile, strisciante e subdolo. Contro quest'onda crescente non c'è bisogno, anche per Capri, di interventi legislativi speciali?
     Lonardi - Bisogna capire un concetto di fondo: più si difende la natura di Capri più il suo valore economico cresce. D'altra parte come si sono fatte Leggi Speciali per Venezia ed altre località, non vedo perché mai una località come Capri non dovrebbe usufruire di una legislazione speciale.
Il fenomeno del cosiddetto turismo di massa è stato oggetto, ultimamente, di numerosi articoli e di provvedimenti più che altro di facciata. Non le sembra che demonizzando questo problema si evitano di affrontare altre questioni ben più gravi ed importanti?
     Lonardi - Il problema esiste oggettivamente, specialmente per quanto riguarda la convivenza tra il turismo di massa e quello d'elite. Il problema si risolve, però, semplicemente riducendo le corse dei vaporetti. Capri, per essere capita, deve essere desiderata e mai può essere un semplice oggetto di consumo. Non lo può essere per il turista giornaliero e neanche per chi trascorre sull'Isola lunghi periodi. I problemi di Capri, però, sono tanti. Via Krupp, la strada più bella del mondo, dopo tanti anni è sempre chiusa ed è sempre più degradata. Molti alberghi sono stati chiusi trasformandosi in appartamenti e c'è una spaventosa proliferazione di auto private che circolano sull'Isola. Vorrei sottolineare che quest'ultimo è uno dei problemi più pericolosi per il futuro di Capri. Chi viene dalla città fugge dall'inquinamento, dal caos, dai rumori. Sarebbe tragico se quest'Isola perdesse una delle sue maggiori attrattive: la tranquillità.
L'ultima doverosa domanda è sulle sue prossime iniziative a Capri.
     Lonardi - Quest'anno ricorre il primo anniversario della morte di Alberto Moravia a cui tutti noi dobbiamo molto. Anche Capri ed i capresi devono molto a questo grande scrittore che è vissuto per tanti anni sull'Isola. Il prossimo Premio Malaparte avrà, quindi, una giornata interamente dedicata a Moravia. Spero sempre, e mi adopererò per questo, che venga ripreso il progetto "Sipario sull'Isola", in modo che gli sforzi fatti da Maurizio Calvaruso non vadano dispersi. Varrei, infine, ricordare che Maurizio ha lasciato tutti i suoi libri alla Biblioteca Comunale: un esempio di quanto sia grande e diffuso l'amore per quest'Isola.