|
|
||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||
Associazione
Culturale e Casa Editrice - Via San Costanzo, 8
80073 Capri Italy - Email info@oebalus.org |
|||||||||||||||||||
Sabato
20 dicembre 1997 alle ore 18.00 |
Nell'area vulcanica napoletana insistono tre vulcani attivi: il Somma-Vesuvio,
la caldera dei Campi Flegrei ed il campo vulcanico dell'isola d'Ischia.
Tutti questi vulcani hanno dato eruzioni in tempi storici. Le ultime eruzioni sono avvenute al Vesuvio nel 1944, nella caldera dei Campi Flegrei nel 1538 ed all'isola d'Ischia nel 1302. Il persistente stato d'attività di questi vulcani è testimoniato dall'attività fumarolica e sismica e dalle deformazioni del suolo. L'area circostante la città di Pozzuoli, nella parte centrale della caldera dei Campi Flegrei, negli ultimi 28 anni è stata interessata da due crisi bradisismiche che hanno prodotto un sollevamento massimo del suolo di m. 3.50. Tutti questi elementi contribuiscono a definire altamente pericolosi i tre vulcani. La presenza di oltre due milioni di persone e di tutte le infrastrutture necessarie alla loro vita nei dintorni e direttamente sopra questi vulcani, fa sì che il rischio vulcanico sia molto elevato. Tale rischio è andato aumentando negli ultimi decenni proporzionalmente all'urbanizzazione delle aree esposte ai pericoli vulcanici. In questo quadro, il Dipartimento della Protezione Civile, la Prefettura di Napoli e l'Osservatorio Vesuviano stanno compiendo una serie di azioni aventi come finalità la mitigazione del rischio vulcanico. Al momento sono in fase di aggiornamento piani di emergenza da attuare in caso di ripresa dell'attività, sia al Vesuvio che nella caldera dei Campi Flegrei. |