I
Saraceni in Italia Meridionale: schizzo storico e qualche considerazione
collaterale
Prof. Michele Vallaro
Docente di Lingua e Letteratura Araba,
Università di Torino
Alla presenza ricorrente dei "Saraceni" nel folklore e nelle tradizioni
popolari di molti centri dell'Italia Meridionale fa riscontro una scarsa
e poco diffusa conoscenza storica del fenomeno generalmente classificabile
come "incursioni saracene": è proprio una diffusa disinformazione
al proposito a rendersi responsabile di arbitrarie generalizzazioni
e false identificazioni.
La breve, relazione, partendo da considerazioni
inerenti il nome stesso - Saraceni - con cui la tradizione occidentale
classificò con non poca genericità i responsabili di incursioni
contro le coste mediterranee dell'Occidente cristiano, presenterà
la problematica relativa alle fonti sul tema e mirerà a delineare
uno schizzo storico da cui emergerà la responsabilità
delle discordie interne ai popoli allora presenti in Italia (Longobardi,
Bizantini) sul successo delle invasioni saracene.
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Capri
e le isole del Mediterraneo
nei
geografi musulmani
Dr. Elita Serrao
Orientalista
Sin dai suoi albori, la geografia islamica descriverà le isole
mediterranee, salvo rare eccezioni, come abitate, popolose, fertili
e coltivate; l'interesse verso le isole tirreniche ebbe poi modo di
ravvivarsi notevolmente dopo la conquista islamica della Sicilia (827-835).
Al viaggiatore e geografo arabo Ibn Hawqal,
che visitò Amalfi sul finire del primo millennio, la città
apparve più importante e prospera della stessa Napoli; e in quel
tempo fra i domini amalfitani vi era anche Capri, il cui stretto rapporto
con Amalfi sarebbe poi stato ricordato, nel XII secolo, dal prino scrittore
musulmano di cui sia rimasta una descrizione e un disegno dell'Isola,
il nobile Al-Idrisi (1100-1165), nel Libro di Ruggiero (1154).
In seguito, l'immagine di Capri per l'osservatore
musulmano seguirà l'evolversi delle prospettive islamiche sull'Occidente:
con l'occupazione dei territori bizantini, compiuta nel 1461, anche
i geografi e i cartografi attivi presso la corte di Maometto II poterono
nuovamente guardare all'Europa meridionale come possibile territorio
di espansione. E sotto tale punto di vista può forse essere letta
la breve descrizione di Capri lasciata nel 1526 dall'ammiraglio-cartografo
Piri-Reis (circa 1470-1554) nel più straordinario monumento della
scienza geocartografica del tempo, il Libro della Marineria.
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